Un minimo di regole ci rende liberi

di Giovanni

Siamo nati liberi e a volte senza soldi siamo ancora più liberi. Non mi riferisco al minimo necessario per il fabbisogno, ma ai soldi in eccesso, come quelli che possono arrivare da una eredità: molte famiglie si sono divise per questo motivo.

Poi ci sono le fortune costruite con tanto lavoro, dedizione, capacità, fortuna, ma che diventano un vincolo, non si riesce più a fermarsi, a rallentare, smettere di accumulare per potersi godere un po’ la vita, avere del tempo libero. Queste persone non si fermano mai, neanche un’ora di relax al giorno, neanche un momento che non abbia a che fare col lavoro: mezz’ora di passeggiata, un film al cinema, una strimpellata di chitarra, a queste persone sembrano cose futili, perdite di tempo.

Osservando loro, il loro modo di vivere, ho quotidianamente la possibilità di confrontarmi con il senso della vita, di chiedermi di che cosa ho bisogno io, veramente. Così sebbene non sia tutto perfetto nella mia vita, mi sento molto libero. Non è stato facile, ma la ricerca continua della libertà mi ha dato qualche risultato. Sono diventato attento a non diventare schiavo dei soldi, favorendo invece il tempo per me stesso. Sono come voglio essere, faccio quel che voglio fare, non devo necessariamente fare o essere quello che gli altri si aspettano da me.

E’ anche vero che per alcuni aspetti la voglia di libertà da parte mia, a volte eccessiva, mi ha reso schiavo di altre cose. Così penso che un minimo di regole ci rende liberi. Una frase che trent’anni fa non comprendevo, pensavo: come possono delle regole rendermi libero? Ora lo capisco.