MITODESTINO

MITODESTINO

è quella forza che

apre il petto

svuota il ventre

alza le spalle

rende il passo fermo ma leggero

è la tempesta nel deserto

è il vento dell’incerto

è una carezza leggera

è la rinuncia alla rinuncia

Il Mito della Caverna da sempre mi accompagna; iniziò nei miei ricordi confusi ancor prima dei suoni, attutiti da un liquido scuro, vicino alle viscere di un animale chiamato donna, che mi costrinse ad un certo punto a chiamarla mamma. Purtroppo più le mie gambe si allungavano e più le costrizioni aumentavano.

Non ricordo bene quando fui costretta a respirare ma un giorno un padre, ed ancora non so se fu lui a partecipare a qualche azione che lo indusse a darmi il suo cognome, mi disse che solo i pesci possono l’ossigeno dall’acqua respirare. Capirete che pur non avendo branchie, ma venendo anche io da una società liquida, da quella confusione non riuscivo più a scappare. Crescere ad un certo punto diventò un dilemma perché una suora cercò di mettermi il suo stemma. Quest’ ultima era sposata con un uomo invisibile ma dal potere incommensurabile, che tutto poteva ma aveva creato il male. Un certo Dio se ben ricordo. Comprenderete la mia disillusione: anche perché sin dal primo giorno di scuola, dall’insegnamento di queste persone vestite di nero, non potevo fuggire; altrimenti sarei andata all’inferno. Allora feci la promessa a me stessa di essere la bambina, più buona del mondo. Mi diedero dei colori ed una matita ,ed essendo io oramai in odore di santità, iniziai a disegnare tanto cibo per tutti i bambini poveri dell’Africa.

Ah! Che bello! Avevo trovato il mio strumento. Il disegno mi permise di distrarli tutti quanti e di essere lasciata in pace, per ore ed ore, per anni ed anni: sino alla maturità. E studiai le opere oltre che le vite ed il pensiero degli artisti dal mercato più acclamati: perché se così non fosse stato non li avrei trovati sui libri ma sul della strada selciato. Gloriosi furono anche i giorni in cui studiando le scienze scoprii che i cani vedono in bianco e nero, le formiche moltiplicato e che i nostri elettroni sono quelli delle stelle: purtroppo con il peccato di Caino ed Abele, che in un detto popolare fa anche le frittelle. Capii subito che ogni cosa, animale , persona, viveva la sua sola realtà. Gran buffo affare diciamo. Anche perché la vera realtà quale era? Dato che io abitavo un corpo che ne limitava la sua conoscenza? Cercai di fare domande ma nessuno era in grado di rispondermi. Quindi gli scompensi cognitivi e intellettivi ereditati e non mi sembrano l’unico risultato possibile finale di tanto, senza cognizione di causa, della supposta realtà…. sparlare. Verso quello che gli altri mi dissero essere il mio ottavo anno iniziai a contare tutte le notti le stelle. Volevo sicuramente fuggire nel muto Universo da quel disastro di comunicazione e, della mia intelligenza primordiale, voluta mutilazione. La vita come ben si sa è fatta di continue scoperte ed intuizioni ed un bel giorno ebbi un altra illuminazione quasi allarmante; sia i bambini che gli adulti vivevano in un caos mentale quasi totale .

A questo punto quindi decisi infine di trovare un modo per fare quello che mi pareva e piaceva.

Con il tempo realizzai anche che era bello sorridere, correre, inventare, amare, usare il corpo e l’ immaginazione in tutto il suo potere di vita ed espressione. Non bastarono lo studio dell’astrologia e dei miti con uno psicologo yunghiano, non bastarono lo studio dello yoga ed essere quasi svenuta davanti ad un illuminato thailandese. Dalla mia grotta uscivo ed ancora esco solo per gioire della vita e sperimentare, collaborare cercando di non farmi sopraffare dall’altrui farneticare. Purtoppo il mito dei soldi non ha bene attecchito ma, se così fosse stato, in parte il mio enorme desiderio di libertà ne sarebbe stato premiato.

Degli uomini che ho amato non ne parlo per contegno, colpa dello spermatozoo che decise che fossi XX (femmina). Se fosse stato un XX evoluto avrebbe probabilmente deciso di cambiare sesso, visto che nel periodo storico in cui sono passata da essere un mammifero senza branchie ad un bipede con tacchi e boccoli il genere maschile era molto di moda: più potente di noi XX, ed in voga. Ma dato che la vita con me è stata generosa mi sono divertita ugualmente e nella grotta ho piantato fiori ed alberi, con il tempo ed i terremoti uno squarcio si è aperto ed ora vedo sia il sole che la luna; anche un rivolo d’acqua è arrivato ad allietare il mio MITODESTINO. Sì perché anche l’impersonificazione dei nostri miti è uno dei fattori che crea un destino. Cosa volete, ultimamente non rido a crepapelle ma nella vita a volte dipende anche da un altro mito in cui credevo: la fortuna. Da quello che avrete compreso di miti ed esempi nella mia vita pregressa e futura ne ho avuti e ne avrò a bizzeffe. Vivi, morti, famosi e non, vicini, lontani, senza casa, immaginari, dagli altri immaginati, dentro e fuori di me. Prima buoni poi cattivi, prima cattivi poi buoni. Miti religiosi, culturali, almeno quelli politici li ho lasciati ad altri. Oggidì quelli al mio interno li ho quasi tutti uccisi, tranne qualcuno nascosto dal quale mi voglio liberare ma di cui per pudore non vi posso qui parlare.

Ma ora concludo e vi dispenso dal seguirmi in questa farsa che non voglio qui con voi continuare. Ho sonno e con l’unico esempio rimastomi, me stessa, voglio andare a letto e fuori dalla caverna sognare:un principe azzurro che mi venga a salvare. Aggiungerei anche Merlino e La fata Morgana. Che aggiungano alla mia vita un finale tipo: “E vissero felici e contenti”. Vi auguro una Buonanotte Tranquilli, mi sto curando con erbe speciali. Arrivederci, tornerò presto, a disturbare tutti i vostri bei sogni. A raccogliere i cocci di tutti quegli esempi che per timore, desiderio di grandezza o amore avete voluto emulare. E solo allora, come per magia di un altro mito new age, di luce propria vi colmerete e senza farvi più domande il mito della serenità sino alla morte vi accompagnerà. Ed il mito della democrazia alla fine sul mondo regnerà insieme a quello della Libertà, Uguaglianza e Fraternità. Ah! Dimenticavo la Bontà, non vorrei che questo ultimo mito si offendesse. Perché quando i miti si vendicano sono ca**i amari per tutti, e iniziano lunghe, lunghe guerre. E che le guerre oggi sono più numerose è un altro mito da sfatare, serve solo a chi per sentirsi migliore ama sbandierare tutte le bandiere della rivolta.

L’ultimo mito di cui vi parlerò è quello della morte. Sinceramente in questo non ho esperienza ma alcuni religiosi mi hanno confidato, in segreto, che non esiste. Da defunti rischiamo che qualcosa di noi, credo le energie psichiche, rimangano in giro e si attacchino ovunque, quando il nostro corpo vivo non si incontrerà più in giro, non berrà più il caffè al bar, non andrà al cinema … Quindi state attenti! Il vostro MITODESTINO vi sta vivendo ed aspettando… anche dopo la morte, forse… Ho trascurato tanti altri miti con i quali sono cresciuta, quello del duro lavoro, dell’amore per tutta la vita ecc… Comunque mi raccomando, fate i bravi, divertitevi, fate in modo che il vostro MITODESTINO sia colmo di momenti intensi e felici.

Goodbye Guys, in bocca al lupo!

di Amneris