La sconfitta di Kronos

Si dice che gli antichi greci per definire il Tempo usassero due termini:  Kronos che ne indicava lo scorrere e Kairos  per definirne la qualità (soggettiva aggiungo io, perché tutti hanno preferenze rispetto al modo in cui usare il tempo a disposizione ). Una vita senza  un buon kairos non era degna di essere vissuta, contrariamente al concetto cristiano per cui ogni vita è degna; da questo nasce il dibattito e la creazione di una dualità che io sinceramente non vedo, non so nemmeno se la vedessero gli antichi greci o gli antichi romani (“carpe diem“, cogli il giorno, scriveva  il poeta Orazio ). Mi piace pensarle come due entità distinte che acquistano vita nel momento in cui ci lasciamo condizionare da esse .

In effetti il Calendario gregoriano è nato nel 1582 per misurare, definire un concetto astratto: in realtà si ha quasi sempre l’urgenza di controllare, porre confini a qualcosa che ci sfugge e ci fa paura, quindi si crea una linea retta composta da anni, mesi, giorni, (ogni giorno ha addirittura il nome di un santo, per cui se non sei tra i santi addio onomastico), feriali in cui dovresti lavorare e festivi in cui non dovresti farlo.

Il tempo lineare è rassicurante rispetto ad un tempo circolare o addirittura spiraliforme che include vite passate e reincarnazione, la linea retta continua, va avanti e poi non ci si pensa ,il circolo a un certo punto si chiude : la morte . La linea retta ci garantisce che dopo il 2017 ci sarà il 2018, ma noi ci saremo? Esiste l’attimo: se pensiamo al passato lo pensiamo ORA, se pensiamo al futuro lo pensiamo ORA. In più, ORA possiamo vivere in maniera qualitativamente perfetta, non è possibile fare altrimenti.

Ora siamo concentrati, ora non pensiamo a problemi passati, al vicino, alla suocera, non c’è spazio per l’ansia legata al futuro incerto ora.

Se riuscissimo a vivere attimo per attimo ( cosa che cercano di insegnare diverse scuole di pensiero o di meditazione) non ci si porrebbe neppure il problema dello sforzo di migliorare: perché nell’attimo siamo perfetti, gli animali per esempio vivono nel momento avendo purtroppo, per fortuna, una parte fisica e una emozionale, non possiedono la parte mentale che è caratteristica nostra, quindi oltre ad avere una grazia naturale ed uno sguardo pulito, libero da filtri creati da idee o preconcetti, non hanno paura della morte o della malattia in modo patologico, fino a causarsi attacchi di panico inspiegabili, per poi sedarli in maniera diversa e personale .

Concludendo queste riflessioni, Kronos per come lo si intende adesso è utile come unità di misura per scandire date, appuntamenti, è il risultato di una bolla papale del 1582 intitolata “Inter  gravissimas “ (inquietante pure il nome ). Kairos esiste attimo per attimo, nel momento in cui ci penso su è già passato .

di Alessia

Pietro_Muttoni – Cronos devouring his child