Tutto é relativo!

“Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.(A.Einstein)”
Era questa la frase sulla quale meditava Nicola, sorridendo ed esclamando ”Ne sono convinto anche io!”. Era talmente assorto nei suoi pensieri, che Nicola stava quasi dimenticando che avrebbe dovuto incontrare il suo nipotino Alberto: il suo prediletto, figlio di sua figlia.
Era la giornata perfetta, per andare a fare una bella passeggiata in spiaggia: un bel sole primaverile, accompagnato da un venticello che accarezzava la pelle.
Cosa era per Nicola la vita?
“Tutto è determinato… da forze sulle quali non abbiamo alcun controllo. Lo è per l’insetto come per le stelle. Esseri umani, vegetali, o polvere cosmica, tutti danziamo al ritmo di una musica misteriosa, suonata in lontananza da un pifferaio invisibile.” (A. Einstein), che ha diversi nomi, ma al quale, tutti o quasi, donano rispetto.
Che opinione aveva Nicola del mondo intero?
“Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare, finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa (A. Einstein).
Era stato proprio Nicola a decidere il nome del suo nipotino, battezzato Alberto, in onore del grande scienziato Albert Einstein, per il quale Nicola nutriva una sorta di rispetto reverenziale, perché molte delle cose dette da Einstein lo avevano aiutato a risollevarsi il morale, dopo la perdita della moglie per una malattia che a quel tempo Nicola non riusciva neppure a pronunciare : “metastasi ai polmoni”.
“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno” (A. Einstein). La povera moglie era rimasta collegata ad una macchina per diverso tempo; le permetteva di vivere, ma la limitava molto in qualsiasi movimento.
Nicola continuava a volgere lo sguardo attorno a se, per riuscire a cogliere nello sguardo delle persone che incontrava un sorriso, uno sguardo amichevole o una parola di conforto, ma nulla.
Il nonno stava per avvicinarsi alla porta della casa del nipote per suonare, quando udì un rumore di piccoli passi che scendevano velocemente da delle scale e la porta si aprì prima di qualsiasi azione e finalmente un sorriso di gioia gli riempì il cuore: ” Nonno… nonno adorato …. ciao!”.
Il piccolo Alberto abbracciò le gambe del nonno e si strinse ad esse come per protezione.
“La vita non è degna di essere vissuta, se non è vissuta per qualcun altro” (A. Einstein). Gli occhi di Nicola si fecero lucidi e nel suo sguardo nacquero guizzi di gioia.
Dalla porta uscì anche la figlia, che con uno sguardo sereno, lo abbracciò dicendogli: ”Ciao papà, grazie per aver acconsentito di badare ad Alberto per un po’ di tempo. Io sono di fretta per un appuntamento ma saprò ricompensarti”.
“Per la mia dolcissima farfallina, questo ed altro. Sai bene che stravedo per Alberto ed é sempre un piacere stare in sua compagnia!”, rispose Nicola, sempre affascinato da sua figlia, nella quale vedeva il carattere della moglie. “ … sempre affascinante, carissima. Vai e conquista il mondo … ad Alberto ci penso io!”
“Colui che segue la folla non andrà mai più lontano della folla. Colui che va da solo più probabilmente si troverà in luoghi dove nessuno è mai arrivato” (A.Einstein).
La maggior parte della sua vita Nicola l’aveva trascorsa autonomamente, fino a quando aveva conosciuto sua moglie e insieme avevano imparato che c’é un tempo per ogni cosa. Tutta la gente del luogo, pensava che Nicola non avrebbe retto alla perdita della compagna, ma in cuor suo si era imposto che avrebbe cresciuto Alberto come aveva fatto per sua figlia e da quel bozzolo ne sarebbe venuto fuori un genio.
“Come si può mettere la Nona di Beethoven in un diagramma cartesiano? Ci sono delle realtà che non sono quantificabili. L’universo non è i miei numeri: è pervaso tutto dal mistero. Chi non ha il senso del mistero è un uomo mezzo morto” (A. Einstein)
Nicola avrebbe voluto conoscere il mistero della vita e dare gioia a tutto il mondo: in questo risiedeva la forza che lo faceva andare avanti, imperterrito e senza paura.
Affrontare la realtà a volte é doloroso e faticoso, ma Nicola aveva una marcia in più: aveva vissuto il dolore di chi amava e questo lo aveva reso forte e compassionevole al tempo stesso.
Con un saluto, accomiatò sua figlia e prese per mano Alberto per andare a fare una bella passeggiata sulla spiaggia a poca distanza da lì.
L’euforia del piccolo lo aveva energizzato e Nicola si sentiva in paradiso.
“Allora, Alberto, come va la scuola? E’ da diverso tempo che non mi parli più dei tuoi compagni”, chiese il nonno
“Tutto bene, nonno. Le maestre sono contente dei miei risultati, ma ci sono ancora materie che sono difficili per me”, rispose il piccolo.
“Caro Alberto, un grande scienziato diceva : ”C’è una forza motrice più forte del vapore, dell’elettricità e dell’energia atomica: la volontà”. Vedrai che con un po’ di impegno e se lo desideri anche con il mio aiuto, riuscirai a superare brillantemente ogni prova”.
“Sì nonno, ma ci sono ancora tante cose che non capisco e questo mi fa arrabbiare parecchio”.
Con un sorriso Nicola esclamò:-”Ogni minuto che passi arrabbiato perdi sessanta secondi di felicità” (A. Einstein). Cosa ti da piacere nell’andare a scuola?”.
“Imparare molte cose e incontrare le mie compagne e compagni di classe. La cosa che non mi piace sono tutti i compiti che ci danno da fare a casa”, rispose irritato Alberto.
“Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere” (A.Einstein). Se a te piace imparare e stupirti per quello che impari e riesci ad applicarlo anche a quello che fai ogni giorno, vorrai imparare a conoscere sempre di più. Ricorda sempre: non esistono grandi scoperte né reale progresso finché sulla terra esiste un bambino infelice”, rispose pacato e dolce nonno Nicola.
“Lo studio e, in generale, la ricerca della verità e della bellezza sono una sfera di attività nella quale ci è consentito di rimanere bambini per tutta la vita”(A.Einstein). Nicola avrebbe voluto gridarlo al mondo intero.
“Sai una cosa, caro Nicola?”, irruppe Alberto: ”Nikola Tesla era solito dire “La scienza non è nient’altro che una perversione se non ha come suo fine ultimo il miglioramento delle condizioni dell’umanità”, e questo era molto simile al pensiero di Einstein”.
Nicola rimase affascinato dalle parole di Alberto e gesticolando lo incitò a proseguire.
“In pratica, il pensiero di Tesla si riassume nelle sue parole, quando disse: ”Il denaro non ha tutto quel valore che gli uomini gli hanno attribuito. Tutto il mio denaro è stato investito in esperimenti, permettendomi di giungere a scoperte che hanno contribuito a migliorare la vita dell’uomo” (Nikola Tesla). Proprio per questo motivo, rimango sempre affascinato da tutto ciò che riguarda la scienza”, aggiunse Alberto con soddisfazione.
Il sorriso di Nicola, soddisfò Alberto che proseguì nel suo discorso: ”Tesla affermò: ”I nostri successi e i nostri fallimenti sono tra loro inscindibili, proprio come la materia e l’energia. Se vengono separati, l’uomo muore”. La cosa più importante, per ciò che riguarda la vita, sono i nostri fallimenti: se non riusciamo a capire e comprendere gli errori che facciamo, non riusciremo mai a trovare una soluzione per migliorarci. Non ti sembra Nicola?”
Nicola rimase estasiato e senza parole: solo con un cenno del capo e un sorriso annuì.
“Credo sempre che una delle citazioni che fanno comprendere il pensiero di Tesla sia: ”Le incomprensioni sono sempre causate dall’incapacità di comprendere il punto di vista altrui. Il miglior modo per combattere l’ignoranza è quello di diffondere la conoscenza in modo sistematico. Con questo obiettivo in mente è fondamentale favorire gli scambi di idee e le relazioni umane”. Sai quante guerre nascono per incomprensioni e lucro, caro Nicola?“.
“Tante!”, fu la risposta di Nicola, quasi confuso dalla tempesta di nozioni che gli venivano impartite.
“In uno dei suoi discorsi, Tesla disse: ”Quando parlai di guerra futura, intendevo dire che si potranno utilizzare onde elettriche dirette senza l’uso di aerei o gli altri attrezzi di distruzione. Questo vuol dire, come ho già puntualizzato, che sarebbe ideale non solo utilizzare energia nei conflitti senza alcun sforzo per la manutenzione della sua potenzialità, ma sarebbe fondamentale farlo in tempi di pace. Questo non è un sogno.” Questo , é quello che puoi notare anche ai giorni attuali, quando si parla di HAARP o altre invenzioni nate a scopo benefico , ma che vengono utilizzate per scopi poco meritevoli. Mi capisci Nicola? “ chiese Alberto, galvanizzato dall’argomento.
“Credo di sì, !” – rispose sommessamente Nicola.
“Il pensiero di Tesla si riassume in questo modo:-”Il progressivo sviluppo dell’uomo dipende dalle invenzioni. Esse sono il risultato più importante delle facoltà creative del cervello umano. Lo scopo ultimo di queste facoltà è il dominio completo della mente sul mondo materiale, il conseguimento della possibilità di incanalare le forze della natura così da soddisfare le esigenze umane.(N. Tesla)”. E’ stato grazie al tuo nome che mi sono interessato a questo scienziato che é stato considerato “pazzo” per i suoi principi, ma che hanno portato l’umanità a progredire e a fare scoperte che ci hanno dato enormi vantaggi..
Alberto, abbassò lo sguardo ed osservò Nicola: un bambino che lo osservava meravigliato, quasi fosse un Dio.
Alberto prese in braccio il piccolo Nicola, esclamando:-“Sarà ora di tornare a casa che la mamma altrimenti si preoccupa, ma ricordati bene che, per qualsiasi aiuto, ci sono anche io a tua disposizione”.
Come disse qualcuno: ”Tutto é relativo”, anche il tempo.
Alberto sorrise… Nicola ricambiò.

di Arnaldo