La mala/bella vita. JACK E BARBIE

La mala/bella vita. JACK E BARBIE

di Claudia
Io sono della malavita e non amo il prossimo.
Sono pieno di armi e di donne al mio seguito, ma la mia preferita è Barbie.
Ho diversi posti: case e ville; io li chiamo: “i miei rifugi” oppure “i miei tesori”.
Quello che non capisco della gente comune è come non si goda mai la vita!
Vedo spesso gente stressata, incasinata, vigliacchi, insomma piccole pecore che riconoscono in me il leone.
Di loro me ne approfitto facendogli dei prestiti in denaro o risolvendo per loro piccole questioni sfoderando quando serve le armi, per incutere paure e per soffocare proteste.
Le donne sbavano per me: mi trovano irresistibile.
Mi sento come un vip e sono irraggiungibile per le persone che non hanno carattere.
In mezzo a tante beghe e a tanti casini ho una donna, la possiedo come lei possiede me.
Il suo nome è dolce come una caramella, si chiama Barbie.
L’ho portata via dalla strada, lei batteva e ho sistemato per le feste il suo “amico”.
E’ bellissima: bionda, alta e ha delle curve mozzafiato.
Non ce la faceva più, era rovinata.
Adesso si vede solo con me e io le ho messo al fianco due scagnozzi che la controllano; ma anche per dimostrarle che anche quando non ci sono, sono sempre al suo fianco.
La prima sera che mi ha detto ti amo è stato quando Barbie mi ha puntato un coltello addosso, sicura di un mio tradimento. Ma sono sicuro che voleva solo spaventarmi.
Io, all’inizio quasi divertito da questa sua provocazione le urlavo contro che lei è l’unica per me, ma lei non voleva saperne.
Nello sbarazzarmi del coltello mi sono ferito al braccio.
Cosa da poco, anche se c’era del sangue per terra.
Ma ho avuto paura, per la prima volta in vita mia.
Forse perchè come ha detto Maxence Van der Meersch, “Io, è da quando amo, che ho paura della morte”.

dis cla228