Evito gli specchi

di Quadro

Sono brutto, impacciato, timido e sfigato. Negli occhi delle ragazze nella scuola cerco un po’ d’affetto, ma leggo solo pietà. Ho sedici anni, ma preferirei non averli mai avuti. Non averne vissuto nessuno. Vedo i miei coetanei, il loro atteggiarsi mi irrita un casino, ma solo il cielo sa quanto vorrei essere nei loro panni.

Li ascolto parlare, quasi tutti hanno rapporti con le ragazze che vanno ben oltre a quello che basterebbe a me.

Più invidio loro, più odio me stesso e chi mi ha messo al mondo.

Nel pomeriggio, quando entro nel bar “della mia compagnia” mi sento addosso gli occhi di tutti, come se ogni cosa che stia facendo li facesse ridere.

Oggi però sembra che qualcosa stia per cambiare, mi si è avvicinata una ragazza, vuole che l’accompagni alla festa di compleanno di un amico, sono sicuro che l’emozione mi sta dipingendo il viso di rosso.

Per la strada ci teniamo per mano, poi lei prende dalla sua borsa un orecchino a cerchio, di quelli che rimangono attorno al lobo anche senza buco. Mi sembra di sognare, con l’orecchino sono meno impacciato, e poi c’è lei, ho voglia di baciarla e forse lo vuole anche lei, e poi provo una sensazione strana, che mi prende allo stomaco.

Durante la festa ci baciamo, e mentre sento cadere le mie insicurezze qualcosa di più rigido si alza.

Hey, ho solo sedici anni.