Una lettera di… rimorso

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Il solo sentire questa parola mi mette sensi di colpa. Quando mi sono accorto che parlare del mio passato mi stava facendo diventare un sopravvissuto, e siccome voglio essere uno che vive e non che sopravvive, ho deciso di eliminare dal mio vocabolario le parole “rancore”, “rimpianto”, “rimorso”.
Questa volta voglio parlare della parola “rimorso”, perchè forse può aiutarmi a vivere meglio. Il mio rimorso più grande è quello di non aver dato amore agli altri, malgrado loro lo dessero a me, disinteressatamente.
Sono sempre stato troppo severo con me stesso, non mi sono mai piaciuto. Una parte di me ha sempre criticato le mie scelte, ingigantito i miei errori, i miei problemi: tutto questo ha fatto di me un insoddisfatto, un incapace, un fallito.
Ecco, il mio rimorso è quello di non essermi voluto bene, nonostante i miei difetti ed errori: penso che il poco amore verso me stesso mi abbia portato a darne pochissimo anche agli altri.
Sì, penso proprio che se iniziassi a volermi più bene, anche gli altri ne vorrebbero di più a me. Ho solo 44 anni, ne ho ancora davanti molti per rimediare.

Gianfranco