Il labirinto della vita

di Arnaldo

“Un muro di acqua, nasconde l’ingresso al labirinto! Io non ho avuto mai il coraggio di inoltrarmi, ma confido in te”. Queste erano state le ultime parole del Vecchio del Lago: un personaggio strano che a molti pareva pazzo, ma per Thomas era un grande mago, con un briciolo di follia che trasformava il suo essere apparentemente rude in un grande maestro di vita. Il Vecchio gli aveva lasciato le chiavi della Torre sul Lago, con una cascata che creava uno spettacolo naturale mozzafiato ed il ragazzo sarebbe rimasto in quel posto per scoprire ogni segreto che il Vecchio avrebbe voluto rivelargli ma che una brutta malattia gli aveva impedito di confidargli.
Il ragazzo arrivò a piedi, ai bordi del Lago e al sentire lo scrosciare dell’acqua e data la bella e calda giornata si sentì invogliato a tuffarsi per fare un bagno.
Thomas, si spogliò e si tuffò in quelle acque fresche e si avvicinò alle cascate per una doccia naturale e rinvigorente. In quel momento, una forza misteriosa e potente lo inghiottì e si ritrovò dall’altra parte delle cascate, in un tunnel stretto, buio e melmoso con una corrente che continuava a spingerlo.
Si ritrovò in una grotta, buia ma con un aria calda che lo avvolgeva e lo faceva stare bene. Vide una sfera a luci intermittenti avvicinarsi a lui, e una voce armoniosa e femminile lo salutò:
“Benvenuto Thomas, il mondo ti sta aspettando”.
Il ragazzo, confuso e meravigliato domandò: “Chi sei? Cosa vuoi? Tu conosci il mio nome, ma per me sei una perfetta sconosciuta”.
Con un certo senso di pudore, il ragazzo si coprì con le mani le parti intime.
“Thomas, io sono Minerva, la tua voce guida o anche il tuo angelo custode, se preferisci. Ti trovi qui per imparare a vivere: il vecchio Lucio ti ha saputo guidare bene fino ad ora, ma adesso sei tu che devi decidere. Vuoi continuare ad affrontare il labirinto della Vita o ti vuoi fermare?”.
“Il vecchio del Lago si chiamava Lucio? Cosa devo decidere? Cosa è questo labirinto?”, chiese Thomas spaventato.
“La risposta alla prima domanda è: Sì, era Lucio. La risposta alla seconda domanda è: devi decidere se affrontare questo percorso per imparare a crescere interiormente e se hai abbastanza coraggio per vedere cosa c’è in te che non funziona al meglio e magari migliorarlo. La risposta alla terza domanda è: il Labirinto della vita è un percorso di scelte che possono permetterti di evolvere o di regredire. Ad ogni
modo, ci sarò sempre io al tuo fianco e ti basterà chiamarmi per avere chiarimenti. Ti senti pronto?”.
Thomas ricordando le parole del Vecchio, rimase a pensare:“Confido in te per continuare il viaggio…. Io non ho avuto coraggio…. tu puoi!”.
“Sì… sono pronto!”, disse Thomas a gran voce, quasi fosse un grido di battaglia.
“Sono felice per te, caro Thomas. Lucio non si sbagliava, quando diceva che eri speciale. Adesso è ora che tu ti metta alla prova. Ho solo una cosa da dirti: vedrai meraviglie che ti permetteranno di comprendere molte cose, che hai sempre considerato misteri. Sia fatta luce!“.
Una luce abbagliante illuminò quella grotta che sembrava non avere confini. Dal terreno sbucarono pareti opache che sembravano creare infiniti percorsi e Thomas rimase a bocca aperta nell’osservare che tutto si stava trasformando.
“Minerva, cosa devo fare?”, fu la prima domanda di Thomas.
La luce intermittente apparve vicino a lui come per magia e gli sussurrò gioiosamente: “Scegli la tua strada in questo labirinto, affidandoti a istinti, a regole di vita, a convinzioni o a pensieri e ricordi”.
Thomas cominciò a camminare verso tre archi: il primo si affacciava ad una scala in discesa, il secondo ad una strada dritta ed il terzo ad una scala in salita. In quel preciso momento, un ricordo della madre gli apparve in mente: diceva “Nulla è come sembra e non aver paura di scegliere. Quello che può sembrare difficile, una volta imparato, non lo è più!”. Il ragazzo scelse di percorrere la scala in salita e appena imboccò le scale una porta gli si chiuse alle spalle. “Minerva… che succede?”, gridò il ragazzo.
La luce apparve per dirgli: “Una volta che fai una scelta, non puoi tornare indietro, o almeno, non sempre è facile tornare sui propri passi: questa è la prima regola della Vita. Ora, non ti preoccupare e vai avanti !” .
Thomas cominciò a salire quelle scale, un gradino dopo l’altro: inizialmente, con energia ed entusiasmo, poi sempre più lentamente, con un senso di affanno e fatica. Arrivato in cima alle scale, un vecchio stava seduto davanti ad una porta e alla sua vista, sorrise ed abbassò lo
sguardo ad un libro accennando :
“Come è andata? Tutto bene? “.
Il ragazzo con respiro affannato, rispose: “Sì grazie, ma adesso mi sento sfinito”.
“Caro ragazzo, è solo l’inizio! Adesso, rifocillati alla nostra mensa e riposati. Poi potrai andare avanti!”, rispose il vecchio estraendo dalle tasche una grossa chiave con cui aprì la porta.
“Accomodati! Uscire dalla zona Relax, in cui tutti si adattano a te non è facile, ma adesso ti troverai di fronte ad una situazione particolare, che solo con intelligenza riuscirai a superare.”
Il ragazzo entrando scorse tavole imbandite di ogni cibaria succulenta che emanava profumi invitanti.
Molte persone giravano attorno ai tavoli, scegliendo i cibi che preferivano, ma nessuno riusciva a cibarsi poiché le posate da utilizzare erano lunghissime e non facili da utilizzare.
Nell’aria vigeva una sorta di malcontento generale e rabbia. Una ragazza si avvicinò a Thomas, e con le lacrime al viso gli disse:
“Con queste posate non riusciamo a mangiare. Sono troppo lunghe e quando proviamo ad avvicinarci per mangiare cade tutto in terra. E’
un inferno… moriremo tutti di fame, se continuiamo così!”.
Thomas mise una mano sulla spalla della ragazza : “Non ti preoccupare. Cosa vorresti mangiare?”.
La ragazza indicò una bistecca e delle patate.
Thomas con calma prese un piatto e lo colmò di ogni pietanza gustosa, compresa la bistecca e le patate e poi fece accomodare la ragazza al tavolo.
Con pazienza e parsimonia, utilizzò le lunghe posate per sminuzzare il cibo ed imboccare la ragazza. Tutte le persone intorno a lui si fermarono ed assistettero a quello che faceva. La ragazza mangiò e una volta soddisfatta gli chiese: “Tu cosa vuoi mangiare? “. Thomas
sorrise dicendo: “Sono onnivoro ed ogni cosa qui mi piace! Scegli tu per me!”. La ragazza utilizzò lo stesso sistema di Thomas e lo imboccò. Entrambi mangiarono e si sentirono soddisfatti. Intanto, anche le persone che li circondavano capirono ed utilizzarono lo stesso sistema per cibarsi. L’ambiente si rasserenò e tutti cominciarono a sorridere.
Thomas si avvicinò alla ragazza e cominciò a parlare con lei: “Come ti chiami?”.
“Mi chiamo Serena e con il tuo atteggiamento hai dato una lezione di vita a molte altre persone della stanza. E’ raro trovare un ragazzo
che invece di essere egoista pensa agli altri e fa qualcosa per loro!”.
In quel momento apparve Minerva, la luce intermittente, che si complimentò con il ragazzo e proferì: “Hai superato brillantemente la prima prova del Labirinto e penso che sia servito anche ad altri. Bravo Thomas! Ora come ti senti?”.
“Benissimo! Sono contento e soddisfatto! Cara Minerva, permettimi un’altra domanda. Come mai hai voluto sottopormi a questa prova? “ , chiese.
“Caro Thomas, non l’ho voluto io. La solidarietà, l’altruismo e la collaborazione sono le prime nozioni di maturità che tutti dovrebbero conoscere, ma che solo in pochi sanno applicare. Il tuo esempio è stata una conferma alle parole di Lucio: tu sei diverso dal comune pensare e questo ti aiuterà.sul tuo sentiero di Vita. Ora preparati al proseguimento!.”
“Che direzione devo prendere?”, chiese Thomas con preoccupazione, considerando che davanti a lui vi erano diversi corridoi di pareti opache oltre le quali vedeva muoversi figure e udiva voci che gli parevano conosciute.
“Caro ragazzo, devi fare delle scelte, come nella vita. Le figure che vedi non ti sono estranee e neppure le voci che ascolti: sono tutte persone o cose che appartengono ai tuoi ricordi, che ti hanno insegnato qualcosa. Alcune di esse sono affidabili e veritiere, altre false e ingannevoli: un’altra importante lezione di vita è saperle distinguere. Impara ad ascoltarti ed ascoltare le vocine dentro di te. Confido in te ed in qualsiasi caso basta che chiami! Lo sai bene!”, sentenziò Minerva con calma e pacatezza.
Thomas riprese a camminare e imboccò un corridoio centrale, credendo di udire le parole della madre che continuava a ripetere:
“Ricordati che la verità non sta né da una parte né dall’altra, ma sempre in mezzo!” . Le pareti del corridoio erano cosparse di volantini con pregi e difetti di tante persone. In quel momento una voce continuava a ripetergli: “Conosci te stesso! Quando imparerai a conoscere i tuoi pregi e i tuoi difetti non dovrai fare altro che amplificare i primi per sminuire i secondi“.
Il ragazzo si inginocchiò a terra e cominciò a singhiozzare. “Papà… non ho mai avuto l’occasione giusta per dirtelo, ma ti ho sempre voluto
bene”.
Dall’altra parte del muro comparse una figura maschile che disse: “Lo so figlio mio! Ricorda che ora dovrai assumerti delle responsabilità per ogni cosa che fai ed i risultati saranno proprio le persone che hai intorno a darteli. Un sorriso ed una carezza, a volte, possono valere più di tutto il denaro del mondo. Ti ho sempre voluto insegnare che qualcuno è morto in croce continuando a dire: “Ama il prossimo tuo come te stesso!”. La religione è sempre stata un concentrato di regole di buona vita, che ti permetteranno di fare delle scelte giuste e coscienziose“, e aggiunse: “Seppure tu sappia bene che non sono mai stato un fervente religioso!”.
Thomas si rialzò come pervaso da una corrente, e continuò a camminare. In fondo a quel corridoio, avrebbe dovuto fare una scelta: a destra o a sinistra? Alla sua destra, un corridoio buio e silenzioso, mentre alla sua sinistra una fioca luce in fondo al corridoio e delle voci che esultavano. Attaccato alla parete era affisso un cartello con la scritta: “Nulla è mai come sembra! Ascolta la voce del tuo cuore”.
“Minervaaaa!!” , gridò il ragazzo.
La luce si presentò come al solito, puntuale al richiamo:“
Cosa succede, Thomas?”.
“Cosa faccio ora?”, chiese il ragazzo titubante, pensieroso e allarmato.
“Parlami dei tuoi dubbi!”.
“Da una parte il buio, dall’altra una luce”, rispose Thomas.
“Amico mio, quindi?”.
“Perché quel cartello? Cosa ci sta a fare? Che significa?”.
“Il cartello esprime esattamente il concetto! Quali sono le tue paure? E le tue certezze? Ascoltati!“, disse la Luce.
“Io vorrei andare verso il buio, anche se so benissimo che non è la scelta più logica e sicura, ma ho sempre ammirato le persone che fanno le cose con un briciolo di follia: e siccome non temo il buio, io sceglierei di andare a destra”, confidò Thomas.
“Perché non lo fai?”, chiese Minerva.
Il ragazzo rimase in silenzio, con uno sguardo che esprimeva la sua paura: non del buio, ma dell’ignoto.
Non sapeva a cosa sarebbe andato incontro.
Dall’altra parte del muro una voce familiare e amorevole lo incitò:
“Thommy, un passo alla volta, piano piano e con calma, riuscirai a superare ogni difficoltà. Ti ho insegnato che la tua paura è solo un ostacolo che devi imparare a superare. Ti ricordi quando avevi paura dei cani? Ti ho forse allontanato dai cani? Ho fatto l’esatto contrario: ti ho circondato di cani, che osservandoti e annusandoti non hanno visto in te alcun pericolo e ti hanno amato come un cucciolo. In quel caso, anche tu hai imparato ad amarli!”.
“E’ vero!”.
Thomas si diresse verso il buio senza paura, lentamente e con cautela, continuando a pensare a come si muovevano i ciechi, tenendo una mano davanti a se per avvertire ogni ostacolo.
Arrivò davanti ad un ostacolo: sembrava un muro, ma era diverso.
Bussò con le nocche qualche colpo fino ad accorgersi che era una porta. Si spostò lateralmente ed in basso fino a trovare una maniglia che aprì. Una luce abbagliante lo illuminò ed una mano gli si poso sulla spalla.
“Bravo Thomas. Sapevo di poter contare su di te. Il tuo cammino non è ancora finito: durante il giorno vivrai una vita normale, durante la
notte continuerai a esplorare il labirinto. Ci sono tante cose che devi imparare ma non vi sono limiti di tempo. Con serenità affronterai ogni ostacolo e imparerai. La vita è un labirinto di scelte: a volte difficili e a volte facili, ma continua a ricordare che nulla è così facile o difficile come sembra. Fai sempre del tuo meglio per te stesso e per gli altri. Le emozioni che provi e hai provato rimarranno dentro di te, e verranno in tuo aiuto come ha fatto Minerva fino adesso!”.
“Lucio!”, esclamò il ragazzo con entusiasmo.
“Caro Thomas, non sono Lucio, ma la tua Coscienza. La forma che assumo dipende esclusivamente da te. Sei tu che mi dai vita e sei sempre tu che con i tuoi pensieri mi dai voce. So bene che hai mille domande da fare, alle quali troverai risposta solo andando avanti. Non mi vedrai più, ma sono sempre in te”, disse la Coscienza, che sparì.
Thomas si sentiva perso, continuando a chiedersi: “E adesso?“.
“Minervaaa!”. ll grido di aiuto di Thomas ebbe risposta in pochi attimi, quando la luce intermittente comparve.
“Lo so, caro amico!“, esclamò Minerva, “è arrivata l’ora della tua formazione!”.
“Cosa significa, cara amica?”, chiese il ragazzo.
“In fondo a questo corridoio troverai una enorme porta che ti porterà ad una enorme biblioteca, che raccoglie tutto lo scibile umano, e in
cui potrai trovare tutte le risposte che ti stai ponendo. Crescere significa anche conoscere e imparare. Più cose saprai e più facile sarà andare avanti!.”
“Minerva, permettimi una domanda: quando uscirò da questo labirinto?”, chiese esausto Thomas.
“Caro Thomas, non ne uscirai mai, ma questo non deve spaventarti. Più cose imparerai qui, le applicherai sempre qui, più la tua educazione ti insegnerà ad adattarti a tutto e a tutti. Imparerai che tutto ha un senso e che le tue scelte costruiscono il destino della tua Vita. Non abbatterti mai e cerca sempre di essere il faro della vita di altri. La tua luce sarà una guida utile per altri, come altri , con le loro parole e insegnamenti, lo sono stati per te. Impara ad amare e vivrai al meglio! Quando mi chiamerai la prossima volta, sarà la tua Coscienza a risponderti, quindi sappi che devi fidarti di te stesso. Buon viaggio Thomas”.