Valentina e i demoni

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Ha 30 anni, Valentina, e vive con i genitori. Lavora, assembla viti e bulloni, e vuole andare a vivere da sola.
Ma ha avuto una grave depressione: il suo ragazzo l’ha lasciata.
Uno dei suoi sogni è andare ad un rave party, ballare la techno.
Ma è rimasta da sola.
In passato prendeva Lsd, Ecstasy; poi gli arresti domiciliari per lei, il carcere per il suo ragazzo. Spaccio di droga, la condanna.
Ha dei pensieri incontrollati di rabbia verso sua madre; l’ha sentita parlare con lo psichiatra, l’ha sentita quando diceva
“mia figlia è una mentecatta che sente le voci”.
Valentina si sente incompresa. La madre dice che deve andare in manicomio.
È reclusa in casa, segregata. Esce solo per andare al lavoro e dallo psichiatra.
Le voci che sente sono voci di demoni. La perseguitano, dicono che finirà in manicomio.
Valentina decide di togliersi la vita; e per farlo, per trovare il coraggio di farla finita per sempre, assume una ultima volta degli stupefacenti.
Valentina muore; il corpo rimane a terra, deceduto, mentre la sua anima si fionda verso le bocche di fuoco dell’inferno.

di Gilda