Una lettera al destino

maura 2010_15

Parlando a te, destino (non ti scriverò caro perchè sappi che non te lo meriti).
Forse, destino, non dovrei indirizzare questa lettera a te, ma alle persone che sono coinvolte in questo altro capitolo della mia vita. Però, noto che sei tu, “destino”, la parte più complice di numerosi problemi. Non so come tu faccia ad organizzare sempre tutto questo estremo casino controverso, questo annullamento e questa indecisa stabilità.
Sto cercando di stabilire un contatto con te, per informarti che io voglio stare meglio: voglio essere felice, consapevole di tutto quello che mi accade, forte di affrontare le cose e degna di farlo.
Tu invece mi rispondi erigendo muri e stanze senza chiedere neanche il permesso, e non fornendomi la chiave per uscirne.
Destino sei davvero misterioso e perverso, tanto è vero che i tuoi disegni richiedono tempo ed esperienza per essere interpretati. Questi sono strumenti che io non sempre possiedo.
Rappresenti il desiderio e il rammarico, la paura, l’ignoto, ma anche tanti possibili momenti da programmare.
Dovresti essere mio amico, perchè sei il ‘mio destino’, non quello di una persona qualunque.
Organizzi il mio tempo e le mie colpe in maniera esemplare, mi conosci ormai troppo bene.
Colpe, colpe, colpe e ancora colpe.
Reali, inventate, riflettute, colpite, indebolite e battute. Mi girano intorno da tempo ed intanto mi rosicano, mi divorano.
Mi guardo allo specchio e non mi piace quello che provo.
Non mi accorgo quasi più del dolore che mi fai provare, perchè è da troppo tempo che lo provo.
Penso ad una spiegazione, non riesco a trovare soluzioni.
Niente si spiega se poi tutto tace. Uso lo specchio, perchè fino in fondo arrivano queste esperienze, come mio interlocutore, ma dovrei solo smettere di buttare giù quello che mi riservi.
Non è un film, è solo guardare la mia squallida realtà.
È guardare con un filtro grigio, invece che a colori. Un filtro che ha al suo interno uno strano linguaggio, direi aspro, amaro, crudo e di cattivo gusto.
Comunque, destino, devi sapere che io indosso la mia tuta mimetica per nascondermi e difendermi, ma non porto nessun fucile perchè sono incapace di colpire.
Destino io non abbandono l’amore troppo immenso e bello, questo mai. Abituati a questo.
Destino, origli nella mia mente, mettendomi in difficoltà.
Io mi nascondo ma tu mi trovi sempre.
Attraversi la mia vita come un comandante, sviluppi e tracci linee emotive di grande effetto.
Credo di aver voluto scrivere questa lettera denunciando la tua forza, la tua potenza, ma non il tuo garbo.
Con rancore provato, comunque, sappi che saprò diventare la tua eroina.

Claudia