Quando si esce si pensa costantemente alla propria casa e non si vede l’ora di tornare.
Ho iniziato a pensare alla mia casa quando mi ci hanno portato, da piccola.
Un bel luogo caldo da descrivere e da riempire con tante ore e con tutta la mia vita da vivere.
Col tempo è diventato necessario un gatto. Ed è arrivato l’ho chiamato col nome di un pianeta lui che da solo aspettava una casa ha ricevuto amore.
Vorrei una casa più grande però perchè mi piace collezionare oggetti, mi piace l’allegria dei mercatini che echeggia e riempie cuori solitari.
L’orologio, in casa, non mi è mai piaciuto. Perchè considero l’orologio a muro una perdita di tempo. Da sempre ho rispettato e avuto, quindi, impegni che hanno logorato le lancette del mio riposo ma quelle metalliche no! Le lancette metalliche, invece, scorrono e invece di rovinarsi si rinforzano e non si adagiano mai, anzi si specchiano in un altro bell’impegno, da fare!
Assolutamente e a ogni costo ciò che mi hanno regalato non ha prezzo.
Beh, frase facile e frase che vale per tutto e per tutti.
Trasformerei la mia casa in un locale, volentieri.
E tutti gli invitati si divertirebbero trovando un posto.
Offrirei della sangria, quella bevanda a base di frutta simile ad un succo di frutta; per festeggiare qualsiasi cosa: un racconto di un evento brutto e bello.
E in questo modo uscirei allo scoperto e assaggerei il gusto della vita che porta ad una cura.
Claudia
