Riaprire le porte della creatività per combattere i disturbi psichici

di Luci

Quando ci si imbatte in una malattia o in un malessere, si interrompe il corso normale della vita e si paralizza temporaneamente anche la capacità creativa.
Per quanto riguarda i disturbi psicologici, come l’ansia o la depressione, si tratta di un campanello d’allarme che dice all’individuo che non si è più in linea con le proprie predisposizioni, che non si da voce ai propri bisogni.
E’ quello spiritello che dice che non si sta seguendo la strada giusta.
I disturbi psichici sono in realtà una benedizione.
E’ come se continuassero ad indicare la direzione più idonea da seguire e li si continuasse ad ignorare.
Una delle strategie più utili per combattere la malattia sarebbe riaprire le porte alla creatività: non si intende che la strada da percorrere sia solo quella dell’arte, ma che si cominci ad adottare un atteggiamento di apertura che non ceda più al vittimismo e che si cominci a vedere i problemi come opportunità.
La creatività, oltre ad avere una funzione riparativa e compensativa, nasconde in sé un elemento più profondo che sgorga dall’inconscio.
Le persone più creative sono in genere più indipendenti, sensibili, risolute, avventurose, ma sono anche inclini alla depressione, alla distimia e alla follia.
Quando compare nella vita il disagio allora sembrano chiudersi le porte della creatività e della fantasia e ci si rinchiude in un fortino con la speranza di vincere la battaglia contro la malattia.
Si allarga nell’individuo una ferita, un distacco tra le proprie potenzialità ed il destino che sembra un ostacolo insormontabile.
Per farsi curare dal processo creativo occorrerebbe sentirsi più liberi, e liberarsi dal dare importanza al giudizio altrui.
Allentando le briglie che ci si pone nel tempo, si può lasciare spazio a momenti più positivi.
La creatività può essere un mezzo straordinario per trasformare i problemi in occasioni che cambiano la vita.