Resprirare insieme e cospirare

Mi piace pensare che l’etimologia della parola “cospirare” sia quella di “con-spirare” ovvero “respirare con”, relativa quindi a qualcosa che si dovrebbe fare con altri e non da soli. Certo, in gruppo si possono combinare tante cose disdicevoli e dannose per sé e per il prossimo – ma qui sembrerebbe trattarsi di un’attività tutt’altro che allarmante: respirare. E dunque, perché mai voler “respirare insieme” dovrebbe essere considerata una propensione da riguardare come condannabile, risibile, da deridere? Evidentemente, qualcuno non vede di buon occhio la gente che cerca in tutti i modi di avere accesso a una legittima possibilità di respirare, di respirare aria, aria salutare, salutare per tutti. Non è prevista l’eventualità di “con-spirare” per una tendenza spontanea, umana, non alla sopravvivenza, ma piuttosto a una vita degna, cioè respirata in piena libertà. Ecco allora lo slittamento di senso e la campagna imperante contro non la “cospirazione” di per sé: dato che quella può venire praticata solo ad alti livelli, è intrinsecamente legittimata, innalzata a sport nazionale. Bensì contro coloro che ci credono, alla cospirazione, e che per timore di vedersi sottrarre l’aria pubblica scorgono tutt’intorno folate irrespirabili che puzzano di manipolazione, di dirottamento delle opinioni, di modellamento delle forme dell’essere. Per interessi che sono decisamente di pochi, dei soliti eletti, dei ritriti “Dei”.

Eppure, basterebbe riflettere sul linguaggio che usiamo quotidianamente per capire che non soltanto è doveroso credere nella cospirazione perenne, ma che bisognerebbe diventare fedeli ferventi e integralisti di qualunque teoria cospirativa. Infatti, siamo stati educati a parlare non per scambiare emozioni e sentimenti (cosa che dovrebbe essere lo scopo principale dell’esistenza), ma per confondere e prevaricare, per insinuare e destabilizzare. Non appena usiamo il verbo essere per dire “Tu sei questo e quello”, non stiamo facendo altro che “cospirare”, tramite la terribile mannaia del giudizio, contro la salute fisica e psichica di quel povero malcapitato “tu”. E cospiriamo anche contro noi stessi, pensando di non essere meritevoli di pensieri elevati, condizioni di vita godibili, di bellezza.

Per questo io cospiro tutti i giorni, dal primo minuto in cui sono sveglio fino a quando crollo per il sonno. Perché sono convintissimo che – non so se volutamente o meno, questo proprio non lo so – non perdo mai l’occasione per mentire a me stesso, per raggirare i miei più autentici desideri con frasi di circostanza o con deliranti fraintendimenti. Probabilmente, vedo trame oscure alquanto persino in sogno. Ma normalmente mi basta stare davanti allo schermo della televisione per guardare la partita di calcio Cipro-S. Marino, per sentirmi il più depravato complottista che complotta… Ovviamente, con tanto di coca-cola e bicchierone di popcorn!

Sergij