Da un luogo nel mondo si torna
si lascia il passato
gli scuri si chiudono
immagini di paesaggi antichi
sfumano.
Mi affaccio su finestre senza balconi
il vecchio perde forza
rimane solo lo stretto necessario
nella memoria
come un rosario.
Profumo di lillà
i fiori si schiudono
canti di sirene
nuovamente
mi seducono.
Dipingo affreschi di nuovi progetti
nella voragine del viale di casa
afferro la valigia
e riparto
Idee leggiadre
gazze ladre
di nuovi gesti
all’ inizio maldestri.
Ma poi ….
Qualcosa dentro di me grida:
“Integrità!”
Allora un crudele sentire
mi avvinghia la vita
ma il vuoto interiore
non può mentire
e io questa volta lo ascolto:
“ Fingi, fingi,
per te è una necessità.
Vuoi un tetto?
Tu hai altre priorità!
Sorridi alla morte
guarda che
nessuno
puo’ rubarti
l’ eternità!”
Inizia cosi la caccia
ai miei pezzi di carne
in giro per il mondo
li trovo che sanguinano
rivendicano l’ illusione di un io.
Da buon pellegrino mi inginocchio
quando un piccolo altare appare
come dono un aquila per scrutare
Sono un viandante
nato con ali per volare
non ho scelta
posso solo pregare :
“ Iside ,
Regina della ricerca
dell’ amato dal fratello
smembrato
.. aiutami!
Anima,
suggello con te questo patto
avrò cura del mio antro.
Se non altro
per essere chiaro
con le tribù di pensieri invasori
sempre alla ricerca di onori.
Caverna se puoi
ospitami
ovunque io vada
e con chiunque io sia
nel mezzo del torace
il tuo spazio
sei solo mia.
A voi
maschere appese dico, grazie
per non essere più lese
fatte di fragili materiali
per le convenzioni del mondo
come un Derviscio devoto
delirando
in tondo danzando
prima o poi
vi unirete
lo so
mano nella mano”.
di Clara