Orrore

Radiazioni luminose quadrate
suoni colorati di tinte neutre,
piante silenziose, lisce di verde lampeggiante,
in questo crocevia
distinto da uno attrezzo verticale giallo
con delle corte braccia.
Il cantar del gallo all’alba.
Emettente di un bagliore blu tenue
punto di riferimento d’insetti minacciosi,
mocciosi in bicicletta.
Donne appariscenti denudate dal caso
illuminate da bassi lampioni,
e campioni che emettono eccessive polveri fini,
suonando come un violino la loro solitudine alla strada.
Giorno d’agosto rinsecchito dal sudore,
calore instabile inquietante, insopportabile, statico.
Sono apatico, invogliato di farmi cullare dal materasso
ipnotizzato dal silenzio della mia scelta in fatto di compagnia.
Al tatto sostanze sintetiche
dai nomi attraenti ma incomprensibili nel principio.
Etica contemporanea, occidentale inflessibile.
Costringendomi a dimenticare il passato,
rimosso per lo più grazie alla dedizione per l’anfa.
Ei lei? Le è caduto un centone……
Ma il tipo scappa impaurito dal mio viso mastino.
Baciato dalla disattenzione e dalla paura comune,
sarà un buon inizio di giornata oggi.
Vado al Bar dalla Lina.
Seduta in attesa con le mani vuote gesticolanti in senso orario.
Mi offro la colazione abbondante stamane,
disattenzione di un succube alla disciplina sociale,
non un solitario bianco da cartone.
Poi dopo lei nel retro del locale,
per venti euro mi fa dono del suo amore.

OH

cale ago09