Non ho perso i miei sogni,
ho semplicemente costruito aquiloni dove
loro riposano.
Quando son desta mentre volano
in cerca di nuovi orizzonti
li osservo
seguendoli con la mia barchetta
Conosco il sentire dei venti
la paura a sud
la gioia a est
la temperanza a nord
la fiducia a ovest
A volte i loro fili si intrecciano
e, la notte,
con lo sguardo al cielo stellato
vedo le cime svolazzanti avvicinarsi
Allora
libero le corde dal groviglio
delle mie molte vite vissute
e sfiorandole
ponendole l’una sull’altra,
lentamente,
dentro una soffice nube rosa
Prima di coricarmi
con la mano destra ferma sul cuore
mando un pensiero a chi,
anche se ancor vivo
in questa parte della mia esistenza,
non c’è più.
E così abbracciati
io e gli aquiloni,
unendoci nel sogno
di un unico intento,
ci addormentiamo,
socchiudendo
le porte dei sensi,
sereni
verso abissi sconosciuti
Leggerezza serale sul fondale del mare
di Clara