Jonathan la sta aspettando. Sono oramai le nove del mattino e Clara chiude i battenti della porta. Ha la macchina fotografica con sé , le regole monastiche lo sconsigliano , ma oggi non ha resistito.
Lentamente, portando l’ attenzione al movimento dei piedi, si avvia verso la sala di meditazione percorrendo lo stretto sentiero che costeggia le casettine bianche o kuti ; costruiti su ambo i lati, vicinissimi. Scegliendo con occhio analitico le inquadrature inizia a scattare delle foto: il cielo azzurro, il tempio, la scalinata, le monache che tagliano i capelli a una novizia , i bambini che oggi non sono andati a scuola.
E’ la stagione dei monsoni e la notte scorsa mentre era in profonda meditazione ne ha assaporato uno dei tanti.
Seduta, con le gambe incrociate senti’ il rumore in lontananza della pioggia che avanzava e nell’ istante preciso in cui un’ enorme
quantità d’ acqua si abbatteva sul tetto del suo piccolo Kuti, il peso del suo corpo, quasi sparì .
Ora, passando dietro alla cucina del monastero vicino al ruscello rammenta le lacrime dei giorni passati , la dolce melanconia e
fermandosi un attimo ,giusto il tempo di riconoscere un pensiero, si chiede: “ Che giorno è?”
Clara non sa che giorno è, e sorride; la luce e il buio si alternano e lei non vuole sapere altro, al momento. La pratica meditativa ha acuito le percezioni dei suoi sensi e gli odori, i rumori, i colori, ora sono molto, molto intensi.
Avvicinandosi alla casetta di legno dove incontrerà il suo insegnante, l’ unica persona a cui possa aprire il suo cuore durante
questo ritiro monastico, scorge dei fiori bagnati che, luccicanti, fanno capolino nel verde.
Quasi eterea nel suo abito bianco Clara si avvicina e vede gocce d’ acqua piovana come brillanti su un piccolo fiore rosa, le conta tutte sono nove; vicina una rosa gialla, dal colore così tenue che deve quasi ingoiarla con gli occhi per vederne i contorni che distinguono l’acqua dai petali.
Ora lei, Clara, per un attimo non c’è piu’, rimangono solo la vista e la fragranza della rosa gialla.
“Buongiorno!”
La voce di Jonathan, improvvisamente al suo fianco, la ridesta da quell’ incantesimo mentre alcune gocce le bagnano il viso; sta
ricominciando a piovere!
Clara asciugandosi le mani umide sui pantaloni immacolati si gira, guarda gli occhi celesti di Jonathan e sorride.
di Clara