Lucciole o non lucciole? Luce!

di Amneris

L’odore della luce è come la torta di mele

Di luce colorato
lo xilofono rosso, nel bosco
dei Maori i versi, nel vento
e noi strisciando verso il canto
invocando il grande vulcano
folgorati, come sacra offerta
ci doniamo allo sciamano
ognuno, con cuore grato
Quando penso alla luminosità del suono
appendo come un cappello il mio nome, di luce pregno
ad una identità consumata e oramai viandante,
che per strade assolate, si nutre:
dell’arcobaleno, quando appare,
delle sue vibrazioni colorate
dei suoni di rubini tintinnanti
e di cascate roboanti, rinfrescanti
delle carezze tenere e dolci, dei grande amori,
dei raggi tiepidi del sole ai tramonti
dei momenti sereni di solitudine, nel buio della notti
di quando il cuore si gonfia e quasi si spezza,
perché si è troppo felici e quasi idioti
L’odore della luce è come
la torta di mele, da me cucinata
che improvvisamente si espande nell’universo
quando il mio piccolo io mi va di traverso
e così ogni tanto mi ritrovo su una scia luminosa,
allarmata
perchè sto inseguendo ancora
quella parte mia di anima, debosciata
Un appello alla luce lancio
quando la mia topaia
si illumina di bianco
e vedo
che di pioggia si è riempito il lavello
e crescono le alghe nel camino …
Chi mi vuol dare una mano
a pulire questo casino?
Luce tu sei per me, come la cheesecake per il tè