Lettera ai ragazzi e alle ragazze vittime dei cyberbulli

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Il fatto

Amnesia, questo il nickname utilizzato in chat, una ragazza di 14 anni, si è suicidata domenica 9 febbraio 2014 gettandosi dalla terrazza sul tetto dell’ex hotel Palace di Borgo Vicenza a Cittadella, Padova. Un volo di trenta metri. Ha scritto di suo pugno cinque lettere, per chiedere scusa, per non essere dimenticata, perché mamma e papà la perdonassero di averli delusi. Ai compagni chiedeva di perdonarla e di non dimenticarsi di lei. Nella lettera alla mamma, in piccolo aveva scritto: “Vado a buttarmi al Palace”.

Noi siamo un gruppo di scrittura, adulti con un passato ribelle, a volte disastroso, problematico.
Ti scriviamo perchè abbiamo letto la notizia di Amnesia e ne abbiamo discusso.
Se ti senti solo/a, comprendiamo la tua solitudine: anche noi, chi in un modo, chi nell’altro, tutte/i abbiamo vissuto momenti di disagio e di solitudine.
Le amarezze che adesso senti, quello che ora ti sembra insormontabile, magari fra qualche tempo sarà passato. A noi è successo proprio così.
Anche se non sei contento/a delle risposte che trovi intorno a te, devi continuare a cercare altrove nuove risposte, nuovi incentivi, credendo di più in te stesso/a. Devi cercare altrove, allarga il tuo orizzonte.
Cerca le persone giuste a cui rivolgerti, non restare in mezzo a quelli che ti trattano con cattiveria, anche se ti sembrano carini.
Cercare di proteggerti: le soluzioni sono nel mondo reale, non nel mondo virtuale di internet, dove a volte ci si va a rinchiudere. Anche perchè le persone vere sono spesso migliori di quello che mostrano di essere in internet, anche le stesse persone.
Come si fa a proteggersi?
Occorre cercare di affrontare la vita a testa alta. Facile a dirsi, vero? Lo sappiamo, è molto difficile. Non devi accettare e accogliere tutti indistintamente, non tutti per forza devono andar bene. Non seguire la moltitudine per sentirti meno sola, cerca di selezionare.
Se arrivano insulti e cattivi atteggiamenti, non pensare di essere fragile o debole per forza, cerca di schivare queste persone e difenditi chiedendo aiuto a persone di cui hai fiducia.
Come sono i “cattivi”, come ci si difende da questi?
Non rispondendo mai alle provocazioni, agendo come se non esistessero, con l’indifferenza totale.
Cosa si può fare? Puoi aver potere
Hai il potere di comprendere il tuo malessere parlandone con i genitori, con la tua famiglia, oppure con gli insegnanti.
Hai il potere di cambiare abitudini e cioè anche di allontanarti dalla chat, perchè la chat non è fatta per risolvere i problemi. Il più delle volte li peggiorerà.
Hai il potere di decidere di frequentare comunque la chat: se lo si fai, cerca sempre di non esporti troppo: cambia identità frequentemente, non pubblicare foto tue, proteggi il tuo anonimato.
Inoltre, hai il potere di cercare l’appoggio di un gruppo che sostenga la tua persona che ti rispetti. Hai il potere di non fidarti troppo, e nel caso la discussione assuma dei toni maleducati e si rischi di venire travolti e resi bersaglio occorre dimostrare di avere carattere, mostrando di essere delle persone forti e con personalità.
Non è semplice mettersi alla pari di chi dall’altra parte dello schermo ti provoca ai fini di destabilizzzarti, però, se necessario ci si deve mettere allo stesso livello dell’aggressore imparando da esso o da come gli altri e le altre dialogano in chat. Oppure, non rispondere mai alle provocazioni, agisci come se non esistessero, con l’indifferenza totale. Un detto inglese recita: “Se vai a Roma fai come i romani”. Se proprio vuoi andare in chat…