Lei e lui: gli ostacoli si superano insieme

di Arnaldo

“Bello!”: era stata l a prima parola che gli era venuta in mente quando lo aveva incontrato e lo aveva conosciuto. Questa era una confidenza che lei gli aveva fatto in uno dei momenti di intimità, duranti i quali si erano scambiati effusioni e tenerezze. Marino stava continuando a leggere il messaggio che lei gli aveva inviato, mentre si stava incamminando verso il loro abituale punto di incontro: la spiaggia. Il messaggio citava: “Ho bisogno di vederti, non mi sento molto bene, ma devo parlare con te. Solo tu mi puoi capire! Da Marina”.

Ogni passo era un ricordo, un momento felice che avevano trascorso insieme : un insieme di sorrisi che illuminavano il suo viso, ma nel contempo, quelle parole , lo preoccupavano. Cosa intendeva con : “… Non mi sento molto bene….?”. L’orologio scandiva con il suo ticchettio i suoi passi.

La giornata primaverile era calda, con un sole che riscaldava il suo viso e illuminava il suo sguardo. Già da lontano, notava la figura della sua amata, seduta su un asciugamano steso sulla sabbia, con la testa tra le mani.

Si avvicinò a lei con molto cautela e silenziosamente. Una volta che si trovò alle sue spalle. Con una flebile voce, provò a chiamarla: “ Marina… amore mio!”.

Lei si girò lentamente fino ad incrociare il suo sguardo: aveva appena pianto, le lacrime continuavano a rigarle il volto e singhiozzando gli rispose: “Amore mio che bello vederti!”. Si alzò immediatamente in piedi e lo abbracciò intensamente: “Grazie di essere qui!”.

Marino continuava a non capire e le chiese: “Cosa succede tesoro? Perché piangi? Cosa ti preoccupa?“.

La ragazza, accarezzò il volto di Marino e parlando molto lentamente, gli chiese: “Secondo te sono bella?”.

“Tesoro mio… A questa domanda dovresti già conoscere la risposta, dopo tutto quello che abbiamo trascorso insieme…”. Il dito di Marina si posò sulle labbra di Marino, quasi a volerlo zittire e continuò con: “Marino ti prego, rispondimi sinceramente. Qualsiasi risposta sia, ti prego dimmela. Ho bisogno di saperlo”.

Il viso di Marina continuava ad incupirsi e le sue mani cominciavano a tremare come se stesse attendendo una delusione.

Il ragazzo sorrise e la abbracciò con una tenera passione continuando a dirgli: “Marina, non so dove posso avere sbagliato, ma continuo e continuerò a dirti che sei la luce dei miei occhi e la serenità del mio animo. Sei bella e a volte ammetto di essere anche un po’ geloso, quando gli altri ti guardano con ammirazione e stupore, ed ogni tanto anche io mi sento confuso, continuando a chiedermi se sono veramente degno di essere al tuo fianco. Ti amo”.

La ragazza lo abbracciò e lo baciò: “Queste sono le parole che volevo sentire. Ne avevo bisogno, come un assetato in mezzo al deserto. Le mie amiche mi continuavano a dire che non ero bella e che tu stavi con me solo perché nessuna di loro ci aveva provato con te, altrimenti ti saresti concesso a loro ed io sarei rimasta sola!”.

L’unica esclamazione che aveva in testa , Marino, la espresse con un sarcastico: “Belle amiche che ti ritrovi!”.

Continuò, dopo un attimo di pausa per raccogliere le idee: “Sai bene che ci sono diversi tipi di bellezze, a seconda del tempo e a seconda delle persone. Molti filosofi e saggi ne hanno parlato e continuano a farlo. -La bellezza è negli occhi di chi guarda-, oppure -la bellezza salverà il mondo-, sono solo alcune frasi di cui pochi conoscono il significato. Fino a poco tempo fa la donna ideale era formosa e con un grosso pancione, simbolo di maternità. Attualmente, molti uomini adorano le donne magrissime, quasi anoressiche. Secondo me, invece, la bellezza è un equilibrio, una armonia tra le cose“.

Marina continuava a guardarlo incantata, ed il suo sguardo ricominciava ad irradiare quella luce, che faceva stare bene Marino.

“Amore, osserva questo meraviglioso sole. Osserva quanto è bella la Natura: anch’essa ha delle regole matematiche precise che l’uomo continua a studiare per scoprire i segreti della sua bellezza, che per molti ha delle regole matematiche che possono essere espresse in equazioni e calcoli“.

Marina colse il momento per proporre a Marino una domanda: -“Che voto daresti alla mia bellezza? Da 1 a 10?”. In attesa della risposta , la ragazza continuò a fissare il ragazzo negli occhi.

“Per me vali … 13… secondo una regola di Fibonacci è uno dei numeri base, dopo 1,2,3,5 e 8”.

Finalmente Marina sorrise, ed il ragazzo si sentiva a due metri da terra: stava passeggiando in riva al mare con la sua amata, mano nella mano, scambiandosi teneri baci e conversando su argomenti filosofici di livello elevato.

La sicurezza che aveva Marino era che qualsiasi cosa che entrambi dicessero, sarebbe stato l’argomento di una ricerca che entrambi ed insieme avrebbero svolto per scoprire sé stessi.

“Ricorda che la Luna non si è mai messa in dubbio e che la luce del Sole la illuminerà anche durante la notte, nonostante vi possano essere nubi”. Questa era una delle tipiche frasi di Marino, che gli venivano spontanee e che adorava rivelare a Marina, che riusciva a dare un significato alle sue parole anche se a volte, non ne avevano.

“Amore mio… grazie di esistere, sei il mio Sole”, esclamò Marina, quasi sorridendo ed aggiungendo: “Siamo proprio poveri! Abbiamo una lingua capace di esprimere ogni tipo di intensità di bellezza, come magnifico, splendido, illuminante, sublime , eccelso… Eppure continuiamo ad usare sempre e solo -Bello!- che deriva dal latino “bellum”, che indica grazioso o carino. La bellezza è quindi una scala e solo in due si riesce ad arrivare ai piani superiori per capirla e comprenderla. Ti amo, tesoro mio!”.

Marino abbracciò Marina e con un dito le indicò il mare: “Lo senti il suono il mare?”.

Lei accennò un sì con il capo ed un sorriso e lui aggiunse: “Sarà sempre la sinfonia e la melodia della nostra vita. Per me, è sempre stato il mio consigliere di vita e che mi ha sempre indicato il giusto equilibrio tra le cose. Vivi insieme a chi ami qualsiasi emozione e sentimento: in due quel segnale verrà amplificato ed anche gli altri si renderanno conto che le note che suonano la melodia della vita sono più di sette, e sono composte dalle emozioni che scolpiscono la nostra personalità ed il nostro animo ed arricchiscono il nostro cuore. Ed è meraviglioso, bello e buono!”.

Marino e Marina chiusero gli occhi e si baciarono per suggellare il loro contratto di vita, che finiva con “ab aeternum”.