Il mio Goldrake

Attraverso momenti in cui tutto ciò che mi tiene sveglia e in vita viene a meno.

Questo viaggio assomiglia alla costruzione di un muro che mi condiziona e che mi costringe a smettere di ricevere aria.

Fuori si dipinge di grigio, invece io capisco l’importanza dei colori e della spensieratezza unica della gioia che mi rende felice.

Sbaglio di continuo nel chiedermi il perché e cosa cambierà, so solo che vorrei una piattaforma tutta diversa intorno a me.

Mi sento davvero in trappola ed è come se avessi i minuti contati.

Non ho più tempo per chiedere scusa e per salutare i miei cari amici e la mia cara famiglia.

Penso solo agli sbagli e non mi sento all’altezza di superare questo vuoto.

Lo smog intorno è un veicolo tossico di odori nauseanti per lo stomaco.

Cerco una strada per ricominciare.

Cerco una dimora calda e comoda, non l’attesa inutile di questo sedile, che mi riporta a cattivi pensieri.

Allora è normale che mi venga da piangere.

La mia maschera adesso può cadere, che il mio eroe è finalmente arrivato ed è pronto a combattere il male che mi porto dentro, inevitabilmente.

La qualità più bella che ha il mio eroe è che vince sempre.

Vince sempre quella voce dentro di me che mi riscalda e mi rassicura, facendomi credere che tutto si sistemerà e il dolore passerà.

E’ importante chiamare in aiuto il proprio eroe e crederci fino in fondo, perché alla fine, il bene vale sempre la pena che venga difeso.

 

di Claudia