Hotel

Andrea aveva la testa che gli rimbombava.

Non si ricordava più come aveva fatto a trovarsi lì.

In quella stanza non era solo.

Sapeva che era uscito per festeggiare il suo compleanno.

Si ricordava del locale da ballo, del tragitto fatto per arrivarci, ma poi tutti i suoi ricordi erano svaniti.

Faceva fatica a concentrarsi e improvvisamente sentì una voce femminile che lo chiamava.

Lui non risponde, non riesce a capire.

E’ la voce di una ragazza che ha più o meno la sua età: alta, magra e con dei braccialetti al braccio destro, anche lei è nuda.

Sfoggia un tatuaggio sulla schiena che raffigura un serpente e una mela.

Lei fa qualche passo verso Andrea, nella stanza, e poi sviene cadendo a terra.

Lui si alza velocemente dal letto, è in preda al panico e inizia a scuoterla.

Dopo qualche minuto lei si riprende e scoppia a piangere.

Andrea le chiede il suo nome e lei dice con voce bassa di chiamarsi Alessandra.

Si sono conosciuti quella sera stessa in discoteca e Alessandra ha insistito molto per farsi accompagnare in quella stanza d’albergo.

Alessandra confessa ad Andrea di esserci andata pesante con lui, perché durante la serata gli ha somministrato il Milex, una forte droga importata da alcuni suoi amici dalla Thailandia.

Lui non sa bene come reagire e capisce la propria mancanza di ricordi, o perlopiù frammentari.

Andrea aveva sempre riufiutato qualsiasi implicazione con sostanze stupefacenti, era il classico bravo ragazzo, che prendeva bei voti all’università e si impegnava nel sociale.

Alessandra era tutto l’opposto.

Lei amava sperimentare nuovi viaggi psichedelici dati da varie sostanze e odiava tutto ciò che era conformismo.

Lei allora prende un foglio e una penna e incomincia a scrivere.

Poi lei si riveste di tutta fretta lancia ad Andrea il biglietto scritto poco prima ed esce da quella stanza d’albergo senza farci più ritorno.

Andrea senza dire una parola la lascia andare, incomincia a leggere il biglietto: ” Io ti ho fatto del male. Il male mio unico amico e consigliere. Un esempio cattivo, una cosa proibita che non è lecito mostrare. Mi diverte esibirmi e non ho mai paura di rischiare. Il prossimo diventa la mia preda giornaliera. Non voglio cambiare e per questo mi sento originale. Questa è la mia confessione per te che per questa notte hai avuto una parte di me. Ale.”

di Claudia