Quello di Luigi , suo padre, e’ un destino che si sta compiendo altrove e diverso da quello di Emma e sul quale lei e’ impotente; questa sensazione di impotenza ci rende uguali: tutti!
Noi esseri umani siamo tutti cosi’ fragili e immersi nel flusso delle infinite probabilita’, con destini e percezioni completamente diverse che avvengono nella piu’ svariate e incerte possibilita’; l’ insicurezza e la morte ,nel corso della nostra vita sono le uniche certezze e questa e’ una realta’ che Emma vivra’ sin dalla piu’ tenera eta’.
“Sei proprio molto carina! Come quella piccola diva di Hollywood che viaggia per il mondo ballando il tip tap e ha i riccioli d’oro come te.
Mi ricordo la scena in cui in un suo un film c’e’ sullo sfondo la nostra bandiera: la vedi?-, dice il soldato americano mentre si tocca la manica della divisa – “E’ qui e ha tante stelle. Ma perche’ non fai anche tu l’ attrice? It is a wonderfull job isn’t it?”
Queste frasi le saranno dette da un uomo dalla pelle scura che incontrera’ tra qualche mese e a detta di sua madre vorra’ liberarla.
Emma, ancora non sa da cosa quel gigante potra’ liberarla ma come tutti i bambini e gli adulti dal cuore puro risponde alle frasi incomprese che parlano di fatti ancora a lei sconosciuti con pensieri tipo: ti ascolto, non ti capisco ma non importa, ti voglio bene .
D’altronde lei non sa mai cosa accadra’, e in questo si nasconde la sua fragilita’: e’ nata in una famiglia bizzarra dove le carte della Sibilla sono il gioco divinatorio piu’ innocente fra i tanti praticati dal nonno e dal bisnonno, insomma da tutti i capoccia della sua famiglia.
Ora Emma sta arricciando con le dita un ciuffo dei suoi capelli, sono umidi di sudore e mossi dal caldo vento estivo :nel frattempo i suoi piedini sporchi nei sandaletti di cuoio, tirano calci alle nubi di polvere alzata dagli scarponi dei soldati tedeschi che camminando sulla ghiaia, invadono quella grande casa padronale in mezzo alla campagna dove suo padre, militare in Grecia non tornera’ mai piu’ perche’ tra poco morira’.
Improvvisamente Emma smette di giocare, e’ in piedi con le mani nelle tasche del grembiulino a fiori e sta osservando quelle giubbe grigie che invadono l’ aia e il suo cuore con una lingua dai toni taglienti e romantici e in parte sconosciuta, mentre si portano via dalla sua casa tutto quello che possono durante la ritirata, consci oramai della loro sconfitta: spariranno la sua adorata Stella, la cavalla, tutti gli altri animali della stalla e le provviste per l’inverno; sente qualcosa di strano nell’ aria ma ancora non sa che sta vedendo una disfatta reale, epocale :e’ troppo piccola per capire.
E’ triste e vicina ad un altro abbandono, si e’ affezionata a Fritz, comandante tedesco che qualche volta la sera, bagnandole con il pianto da ricordo la manica del suo vestitino, la mette sulle sue ginocchia e le canta una ninnananna , mentre tiene in mano la foto consunta di sua figlia che ha i capelli rossi , mossi dai freddi venti di Berlino.
Ora lo vede impaurito mentre corre indaffarato insieme agli altri e si accorge che per lui lei non esiste piu’ ; Fritz nella frenesia di salvarsi la vita , partira’ senza una spiegazione ne’ salutarla.
Emma tutte le sere prima di andare a letto prega per suo padre insieme ai suoi cari e a volte il nonno le asciuga le lacrime che scendono sul suo piccolo viso.
Il nonno, Ismaele detto Cludam , e’ un famoso guaritore,mago ed esorcista, cosi dicono ad Emma le persone piene di aspettative e in fila in attesa del loro turno sotto il porticato che vengono a chiedere un consulto, e’ famoso si’ per le sue terapie ma non puo’ salvare i suoi figli dalla morte al fronte e neppure la salute mentale di sua nipote che forse e’ semplicemente molto sensibile e rimarra’ provata da quel periodo di guerra e violenza.
Dovranno passare ancora quarantacinque anni prima che un carabiniere suoni alla porta della madre di Emma, Clivia, che credeva il marito ancora disperso o forse risposato con un’altra donna, e le consegni una lettera dove e’ scritta la verita’: “Senigallia Luigi morto in Grecia e sepolto nel cimitero militare di Bari”; l’uomo e’ stato ucciso perche in veste di disertore insieme ai suoi amici partigiani, mentre cercavano di sfuggire ai tedeschi dai suoi stessi commilitoni, forse dopo l’ armistizio che a loro soldati non era stato ancora annunciato; oltre alla disgrazia anche la beffa.
Probabilmente a premere il grilletto era stato un povero soldato, forse un suo amico che aveva il cuore straziato da quella inutile violenza e chissa’ se almeno lui con quel gesto riuscì a tornare a casa dalla sua famiglia.
Emma ha solo otto anni, e’ nel suo letto e mentre nella notte sente vicino alla sua stanza le chiacchere delle donne durante la veglia sedute sotto l’ olmo nel cortile, quando avverte la tensione cingere piano piano il suo corpicino e l’unico conforto e’ stringere con le braccia stretto stretto il cuscino che profuma di bucato.
Stesa con le ginocchia vicine al viso si sente sola e pensa che nessuno si cura del suo cuore, della sua ferita da abbandono, tutti corrono tutti hanno paura; la curano, la nutrono, la madre le cuce abitini nuovi ma non la ascoltano :deve fare la brava e stare in silenzio.
Lei si sente diversa e anche se al momento vive con la madre, i due fratelli, tanti zii e cugini, anche se avra’ un marito e tre figli sani, belli e intelligenti, il benessere economico, il talento artistico, la bellezza e un medico che la seguira’ amorevolmente tutta la vita, il vuoto sara talmente grande che niente e nessuno potra’ mai completamente colmarlo; tranne forse quegli attimi in cui la compassione che provera’ per se stessa e l’ umanita’ sara’ per il suo cuore come il profumo dopo la mietitura del grano maturato esattamente nel giorno del solstizio estivo.
La notte di San Giovanni quando le streghe ai crocevia benedicono la pianta dell’ iperico, dal fiore giallo usato per fare le terapie da suo nonno, grazie ai suoi pistilli amaranto sprigiona la sua magia curativa sanando le menti dei ribelli ad oltranza. In una societa dalla mentalita prevalentemente maschilista chissa’ quante donne nella sua stessa situazione sono state e saranno emarginate.
La geniale signora Schizofrenia visitera’ Emma dai ventuno anni in poi saltuariamente, comportandosi durante le sue permanenze come un bersagliere impazzito; scorazzando nel suo corpo e nella sua mente, prendendola per mano, insegnandole ad accettare che ha il dono della sensibilità e che per salvarsi durante i suoi temporali emotivi deve guardare il mondo dall alto camminando sull ‘arcobaleno :seguendo l’unica luce colorata tra le nuvole.
Da quella altezza potra osservare e prendere le giuste distanze dai fatti ma avrà tutto questo solo dopo aver pianto lacrime di dolore e di gioia, dopo aver assaporato con ogni suo poro la serenita del distacco e la bellezza di essere una donna fatta cosi com’e’: nè buona nè cattiva.
E allora sì Emma sorriderà osservando i piccoli affari degli uomini indaffarati perchè stanno rincorrendo la Signora paura; sono cosi sciocchi da pensare che esista realmente e che a loro appartenga mentre invece in parte e’ solo un simbolo della mente collettiva, e proviene dall’indispensabile istinto di sopravvivenza.
Insieme mano nella mano lei e la Schizofrenia accoglieranno i mostri della sua infanzia, entreranno in stanze dove le pareti si muoveranno , bruceranno nel fuoco infernale insieme alle persone presenti in quel momento che le guarderanno attonite perche non capiranno , saranno rincorse da megere che le vogliono avvelenare ed uccidere, vedranno una statua della Madonna che si inchinerà verso di loro lanciando dei fiori e fogli di preghiere piene di speranza ,discuteranno contrattando la loro salvezza con il diavolo, scriveranno poesie e canzoni che sgorgheranno dalle loro voci bellissime regalandole ai cuori degli innamorati.
Poi arrivera sempre l’ attimo preciso in cui signora schizofrenia salutandola se ne andra’ improvvisamente ed Emma sara’ distrutta, stanca e non si ricordera’ nulla o almeno cosi dira ai dottori e se le verra’ raccontato tutto cio’ che e’ avvenuto durante la tempesta emotiva lei non ci credera’; non ci si deve mai dimenticare che Emma rispetta per motivi a me sconosciuti il voto del silenzio: penso che riguardi il rapporto con sua madre, donna molto forte e di pochissime parole.
E sara’ all’ età di venticinque anni che Emma capira’ di non avere piu tanta paura della morte e che anche lei se vuole ha la possibilita’ di avere una famiglia, invecchiare; e mentre e’ ospite, sempre durante un temporale emotivo, in una casa di cura sui colli Bolognesi decidera’ di scrivere un piccolo racconto dove si immaginera’ anziana con i capelli bianchi, magrolina e bisbetica come sempre.
Si vede all’ eta di ottantanni e mentre sara’ seduta sulla poltrona nella sua camera da letto in un ospizio ,dopo che avra’ telefonato ai suoi figli che lavoreranno sempre e non avranno mai tempo ,come sua madre, innaffiato la gardenia sul balcone , sistemato i panni che quella santa di sua nuora le avra’ portato, avra’ un attimo di nostalgia e si dirigera’ improvvisamente verso l’ armadio dove prendera un vecchio cofanetto in cui tiene gli scritti a lei cari e tra le varie lettere c’e’ ne e’ una di sua figlia, viaggiatrice instancabile.
Clara, sua figlia, prima di partire per Londra dove vivra’ per un periodo le scrivera’ perchè quella matta vorra’ conoscere il mondo.
“ Mamma non e’ stato facile vivere insieme ma comunque in parte devo a te la mia capacità di vedere oltre le apparenze e le convenzioni del mondo. Ti voglio tanto bene e mi mancherai. Ho il ricordo del natale passato insieme ad Assisi nel centro di Yogananda mentre tu guardavi stupita i sorrisi delle persone a te sconosciute e il calore dei loro abbracci: – mi sembrano degli invasati -, mi dicesti, e avevi ragione.
Ricordo quando mi davi i bomboloni la mattina presto, prima di andare a scuola, ma in particolare quando tornavo dai miei viaggi e in quel momento mi abbracciavi sinceramente ed eri felice di vedermi, e per un attimo non mi scrutavi con i diversi sguardi della depressione
Vedi mamma per me qualsiasi cosa tu abbia fatto non importa, nulla puo’ essere così grave da giustificare la tua sofferenza, anzi penso che e’ proprio perchè ti senti in colpa che fai tanti e troppi danni; inizia a lasciare andare, ti prego!
Tranquilla, non devi essere piu’ la brava bambina giustamente arrabbiata con il mondo intero, ricorda che puoi essere felice ogni tanto, logicamente non sempre perche così e’ la vita, e poi ti farebbe male, non sei abituata a sorridere troppo spesso! Ti si potrebbe inchiodare la mandibola!
La tua gioia puo nascere solo dalla tua pancia non da quella di qualcun altro anche se lo hai portato in grembo , in braccio e nel tuo cuore per tanto tanto tempo, come me che sono tua figlia.
Hai cercato di portarmi nel fondale dei tuoi abissi e nei voli pindarici dei tuoi cieli.
Spero di onorare la creativita’ che mi stai lasciando in eredita’, di non sciuparla e farne dono agli altri senza lasciarmi sopraffare dalle emozioni.
Emma , tu non hai potuto viaggiare nè scoprire il mondo e non so neppure se lo volevi, ma io sì posso e lo farò, lasciando una tua testimonianza, anche se attraverso i miei occhi e il mio cuore. Ciao mamma, non ti sto abbandonando ci vedremo presto e dimenticavo: quando hai voglia di sentirmi telefonami , lo sai che io sono egoista e mi dimentico.
Ciao mamma a presto.
Clara
Emma chiudera’ la lettera e telefonera’ a Clara che forse sara’ oramai stanca di viaggiare e vivra’ vicino alla casa di riposo dove lei sara’ ospite.
Vorra’ tanto mangiare quei biscotti all’ arancia amara e sua figlia sapra’ dove comprarli e poi, quando arrivera’ faranno insieme forse cose strane: scriveranno tutte le sue lamentele sulle infermiere , sulle suore e la famiglia compresa Clara su un foglio e poi lo bruciarenno su un vaso di fiori cercando di spegnere bene il fuoco, altrimenti le suore le sgrideranno; Clara le continuera’ ad insegnare una meditazione camminata per non cadere; Emma non ne capisce il senso ma e’ sempre meglio dell elletroshock.
Insomma secondo Clara sua figlia sarà un po’ strana e fara’ tante cose a suo parere inutili, tipo interessarsi al Buddismo, chissà a chi assomigliera’ , ma a suo padre naturalmente, che sara’ un disgraziato !!!!!.
Tanto lei gli uomini li sceglie tutti cosi’, perche’ suo marito dovrebbe essere diverso?
Dopo questo pensiero Emma prendera’ il telefono e digitera’ il numero di Clara , vorra’ rimproverarla e la sgridera’: ma come si permettera’ di non andarla a trovare tutti i giorni?Chissa chi si credera’ di essere , pensera’ veramente che finchè lei sara’ viva potra’ essere libera scorazzando in giro quanto vorra’? Poi improvvisamente le spuntera’ un sorriso, Clara fara’ bene a viaggiare ma non potra’ mai dirlo a Clara; sara’ meglio se si faranno un po’ del male altrimenti che senso avra’ la vita, se non ci sara’ un po’ di sofferenza anche se a volte sara’ totalmente inutile?
E su questo ultimo pensiero Emma smette di scrivere ed inizia ad avere dei dubbi.
Chissa se invece di fare la cantante, suo grande sogno, potra impegnarsi nell arte della scrittura e diventare famosa, perche’ no!
D’ altronde la lettera che ha immaginato scritta da sua figlia avrebbe potuto scriverla lei a sua madre Clivia, ma quest ultima non avrebbe sicuramente capito. Va ancora sempre di fretta, valla a prendere quella!
Emma con il suo atteggiamento a volte troppo esuberante e strano ha cambiato forse senza volere una grande famiglia,medici, suore, vicini di casa.
A questo punto posso solo azzardare alcune ipotesi e una di queste e che Emma quando va in crisi sa che qualcuno che lei ama ed odia allo stesso tempo e venuto a visitarla e la conduce sull arcobaleno dal quale lei a un certo punto del cammino cade nuovamente sulla terra tornando cosi alla sua vita quotidiana dove ritrova i suoi cari che prendendola per mano continuano il loro percorso come un gruppo ogni volta piu ricco di esperienza conscio che durante i temporali emotivi di Emma potranno apparire improvvisamente ancora tanti altri arcobaleni e dovranno raccogliere tutte le loro forze per cavalcarli ancora, sapendo che anche questa volta sara diverso e cercheranno solo di sopravvivere, perchè l’unica cosa che conta in questi casi e uscirne integri e vivi; e se poi qualcuno non riesce neppure a salvarsi, ogni vita e degna di essere vissuta, in qualsiasi modo si sia espressa: oltre i giudizi e i pregiudizi di chi ha tanta paura o meglio dei benpensanti, quelli che di te sanno sempre tutto e credono di avere anche il diritto di ucciderti fisicamente o con le parole, se per loro e’ giusto.
Mah! forse Emma fa bene a nascondersi ad un mondo che ha tanto da fare, a cui non interessa cavalcare ogni tanto l’ arcobaleno e men che meno prendersi cura di una come lei che non vuole vendersi al miglior offerente, e non importa che sia un angelo divino o diabolico.
Emma cerchera’ di fuggire da tutto e tutti perche’ lei e’ libera: e questa e’ l’unica certezza che ha. Oltre al fatto che nessuno e’ totalmente pazzo o sano, ed e’ un pezzo che Emma ha deciso di lasciar parlare gli altri a vanvera: perche’ sono cosi’ poche quelle persone che sanno stare in silenzio, sanno ridere a crepapelle con il cuore e che amano, come lei, la liberta’.
di Clara