Io con l’ago mi scrivevo nella pelle certe
cose di poco conto,
di quella merda salata tequila roypnol
vivevo.
Io con l’ago ebbi la prima considerevole
fitta,
fui trafitta poi l’amica scappò.
Dopo due mesi la rividi,
la vita non era facile allora,
mi chiese dei soldi,
andammo a dare il corpo a quell’uomo
sporco,
mi faceva ribrezzo.
Io solo un tre,
lei fu più fortunata si fece la serata
Con quel tipo che dopo la ha ammazzata.
I ragazzi con la tavola alla pista,
che avevano tanti segni colorati nelle
braccia,
anche io cominciavo ad avere una pista
tutta mia,
volevo invitarli ma mi scansavano,
uno cadeva l’altro lo saltava con quel
coso con le ruote.
A volte io cadevo nei fossi era buio
non c’era nessuno con me,
mi prudeva il corpo, la schiena,
che scena quando non rischiavo di
cadere
in piedi da ferma davanti a tutti.
Il ragazzo che saltava lo vedevo ai Rave,
Fumava, ingeriva pasticche rosa e beveva
tanto tanto,
e dopo aver vomitato sangue,
veniva da me mi guardava come si
guarda un oggetto strano,
si sedeva al mio fianco e mi baciava
intensamente.
Qualche giorno lo rividi alla pista,
lo rividi alla pista
aveva il mio nome scritto in grande nel
braccio sinistro.
Trovai finalmente la siringa,
che avevano usato dei miei conoscenti,
dopo una lunga attesa,
avevo la merda in quantità,
avevo fatto una marchetta per averla,
lo invitai, lui non disse no e io fui felice,
ma durò poco.
Adesso siamo agl’infettivi,
non c’è più nulla da fare,
lui sta molto male,
il bambino era morto da un pezzo,
eravamo nella stessa stanza,
ridevamo e sentivamo guardandoci negli
occhi l’odore dei fiori,
che veniva da fuori,
sapevo solo che l’amavo ed era primavera
OH
