Big Rama

Me ne fotto di chi ha deciso che
era meglio rinchiudermi.
E sbotto nello stato maniacale
del prendermi troppo sul serio,
che esclude l’ironia nell’errore.
Orrore catodico dei miei occhi chiusi.
Troppo onore.
Riconosco il fetore del ricredermi.
Mi suggeriscono uno spuntino.
Amo il caffè e la stanza ha un
sapore di gas nervino.
Stimoli attuali: siga, accendino,
sole e vino.
Non sopporto questo odore di alcool,
come mi tratta, mi sento un bambino.
Arrivo all’impossibile, che tiene
lontano da sbandi.
Malata di un solo vizio oggi, e me lo sento.
Parlare è un amore lungo e continuo,
ma si confonde.
Rumore a musica alta.
Io seduta su di una nuvola
incomincio a innamorarrmi di te.
Ecco il mio segreto che si sgretola
quando mi offendi.
Siccome non siamo troppo diversi,
ti aspetto senza darti l’ora dell’appuntamento,
da sempre, nei miei sogni.
Ogni giorno vado in sbattimento
e inizia un leggero lamento.
Divento satura di ogni tortura.
Avanzo tra lo scorrere delle ore e
tra il bene e il male agisco.
Supina e stesa alla mia stessa
figura lancio una parte del mio cervello
verso la sfida eterna del piacersi.
A malincuore prometto addii a
costruzioni parassite e rinnovo
con un contratto
la mia partecipazione al domani.

di Claudia

tomor