AUTO COM’AZIONE

Tre ore di autonomia mania poi via agonia, torno nel letto alle
otto, eletto piango, il cervello fuma come lo sbocco a getto di un
camino, il mio cammino il mio destino, legato tutto collegato.
Subdola patologia cerebrale anche il braccio con la puntina in
diamante vuole musicare sul vin vinile, l’amante del soul del sole
e districo inganni.
Il futuro è in una scatola di benzodiazepine anzi mille lire, poi mi
sveglio schizzato, depravato e produco all’infinito, sfinito finito
sotto una cascata di caffe e sedo alle otto con venti gocce, che
bocce.
Vibrazioni del fallo, sono non sono altro che tirato ritirato da tutti
i lati spigoli insidiosi, una pezza svolazzante in cielo, la pioggia
l’adoro, ne sento anche l’odore. Non si placa, placca nonostante
il testo d’istinto, impulsivo rabbioso.
La casa è confusa oggetti e polvere ovunque, Loris felice,
collaudavo il dolore, ho cambiato sound adesso è andato e io
scrivo per risiedere nel dissenso, mi scivolano i polpastrelli
umidicci nella tastiera lei bastarda è fiera. Anti tutto perché il
mondo è corrotto.
Mi sono
rotto di
soffrire
soffriggere,
oggi il
pensiero
alle tre era
il suicidio
sudicio e
seduco;
non
sopporto
più e quelli
li fieri con il loro Royal Higness.
E’ una fattura del cazzo da duecento per un consulto, il sito che
seguo non va nemmeno a metano, sincretismo è archeologia,
domani è il giorno dell’i pad, spero possa trasferire i file,
comprerò libertà, acquisterò grilli in auto, velocità di questa
società in panne vegetali, venderò la mia pazzia e sarò felice.
Cibo per pesci secco frantumato ingerito senza un senso che
l’uomo possa cogliere, esci Anna da quel diavolo di guscio, e poi
non mi hai chiamato io volevo solo farti snellire i fianchi è noi
stanchi.
Iris profuma sempre di perfezione, è scomparsa dal mio
immaginario ch’era sostenuto da un sogno bisogno, il suo
anelare anellare, predominanza di uno costretto essere vigile al
dolore della bipolare.

OH

di Loris Quadro
di Loris Quadro