Mi ricordo di quando le parole erano una ricchezza, mentre ora sono solo una salvezza.
Il cuore che adesso è statico direi tanto da rimanere in un’emozione normale, mentre prima reagiva e sussultava ad ogni novità, a ogni persona nuova.
Prima, il cuore le riconosceva le persone e le sapeva considerare.
Con le lacrime agli occhi, ora le persone il cuore le scruta e le seleziona in categorie e le inserisce in scaffali al supermercato, etichettandole.
Mentre il mio corpo si sbatte nella crisi che provo e il cervello aiuta l’anima a reagire, la rabbia si annuncia incessante unita alla voglia di evadere da queste mura mute, ma pulite.
Claudia
Il cuore ha ragioni che la mente non conosce ed allo stesso tempo, le parole non sono piu’ di uso comune. Purtroppo, viviamo l’era dell’immagine e la comunicazione si sta perdendo. Ormai e’ tutto un susseguirsi di frasi fatte e precostruite con le quali comunicare. Ormai tutto si riduce a poche parole senza senso, perche’ abbiamo fretta di arrivare, ma non sappiamo piu’ osservare i particolari che segnano il nostro tragitto. Viviamo l’era futuristica del linguaggio, che con poche parole, vorrebbe riassumere una vita di emozioni, sogni e rancori. Viaggiamo in tunnel di oscurita’ e solo pochi riescono ad accendere una luce o aprire uno spiraglio in fondo a quel tunnel. Cosa ci serve? Solamente una grande voglia di vivere e tornare a sorridere anche solo… con delle parole.